Il nuovo spot firmato Saatchi & Saatchi che divide l’Italia
Il nuovo spot Buondì Motta realizzato da Saatchi&Saatchi e poi pianificata da PHD in poche ore diventa virale ma divide l’Italia.
Perchè?
Proviamo ad analizzarlo in termini di comunicazione.
Intanto iniziamo con il dire che se tutti ne parlano, dovrebbe essere già un sintomo di successo.
Ma non basta solo questo, dobbiamo sempre considerare il COME
Intanto gli spot sono 3 e la pianificazione prevede canali televisivi e online nei formati 15 e 30 secondi.
Lo spot è stato segnalato dal presidente dell’Aiart (associazione italiana telespettatori) Massimo Padula il quale ha criticato aspramente lo spot:
“Ho visto per la prima volta lo spot insieme a mio figlio di cinque anni che immediatamente ha esclamato: ‘La mamma è morta!’.
LO SPOT
La protagonista è una bambina che reclama con una certa petulanza una colazione leggera ma decisamente invitante.
Madre, padre e postino rispondono con incredulità lanciando un’incauta scommessa.
Verranno poi centrati da asteroidi caduti dal cielo.
La narrazione mette in scena una morte. E non una morte qualsiasi, quella di una mamma in primis.
L’opinione pubblica si divide tra chi comprende quel tipo di linguaggio e di ironia, e chi no.
Di contro Alberto Raselli, direttore comunicazione del Gruppo Bauli dichiara:
“La nuova campagna pubblicitaria è un ulteriore step che rafforza e dà continuità alla nostra comunicazione sul brand e sulla gamma Buondì, con un tono e un linguaggio che mescola leggerezza, umorismo e ironia”
QUALE FATTORE HA DIVISO L’OPINIONE PUBBLICA?
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IL LINGUAGGIO
Il linguaggio scelto dallo spot è un mix tra ironia, sarcasmo e immagini ad effetto.
Non a caso, una delle prime scelte da prendere in termini di comunicazione è la scelta del linguaggio di una campagna pubblicitaria.
Da cosa dipende la scelta del linguaggio?
- dall’oggetto della campagna pubblicitaria
- dal target di riferimento
- dall’immagine aziendale
- dal Paese (e conseguente codice culturale)
La scelta del linguaggio è la chiave per colpire, per rimanere impressi o per finire frettolosamente nel dimenticatoio del pubblico a cui ci rivolgiamo.
Tutti noi siamo bombardati da pubblicità, evidente o meno, e siamo costretti a una selezione.
Cosa non dimentichiamo?
Quello in cui ci riconosciamo.
I video oramai sono un elemento centrale di ogni campagna di comunicazione, perchè i contenuti audiovisuali sono in grande crescita. Sono veloci, immediati e, se efficaci, restano facilmente impressi.
Quante pubblicità vi ricordate seppur dopo tanti anni? Ricordate il protagonista, lo slogan o la musica.
Ricordate infatti quello che vi ha maggiormente colpito.
Ogni volta che un cliente mi commissiona una campagna di comunicazione o uno spot video, so che devo considerare e studiare una serie di cose.
Basta dimenticarne una, per rendere inefficace (o controproducente) il tutto.
Il mio consiglio è di rivolgersi sempre ai professionisti del settore perchè trattasi di un lavoro.
In questi 15 anni ho imparato una cosa fondamentale: quando un cliente ti chiede uno spot video, non ti sta mai chiedendo solo uno spot video.