17 obiettivi per uno sviluppo sostenibile
Era il 25 settembre 2015 quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato l’ Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, individuando 17 Obiettivi (l’acronimo in inglese è SDGs) e 169 traguardi correlati. I 193 paesi firmatari si sono impegnati a trasformare il mondo all’insegna della sostenibilità, diffondendo la conoscenza degli obiettivi e sensibilizzando la popolazione.
Cosa si intende per Sviluppo Sostenibile?
Il Rapporto Bruntland del 1987 ci fornisce la sua definizione più nota: “sviluppo che risponde alle necessità del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie necessità“. Questa definizione si è arricchita di altri elementi al World Summit on Sustainable Development (WSSD) di Johannesburg nel 2002. Lo Sviluppo Sostenibile rappresenta l’integrazione di tre componenti saldamente interconnesse tra loro: economia, società e ambiente. Possiamo quindi ritenere lo Sviluppo Sostenibile come un equilibrio dinamico tra l’integrità ambientale, la crescita economica e l’inclusione sociale.
Lo stato dell’arte dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile in Italia
Secondo il rapporto 2017 dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), nonostante aumenti la consapevolezza dell’urgenza di un cambiamento nel modello di sviluppo, l’Italia è in affanno nel raggiungere una condizione di sostenibilità ambientale, economica e sociale. Rispetto agli altri paesi Ocse l’Italia è infatti in 30 ª posizione, seguita da Repubblica Ceca, Spagna e Grecia.
La Commissione nazionale per lo sviluppo sostenibile faciliterà l’attuazione dell’Agenda 2030 dell’ONU. La Presidenza del Consiglio coordinerà dunque le politiche economiche, sociali e ambientali per l’attuazione della Strategia nazionale di sviluppo sostenibile, attraverso la Commissione composta da tutti i ministri e dai rappresentanti delle Regioni, delle Province e dei Comuni.
Enrico Giovannini, portavoce dell’Asvis, ha così commentato: «Se la Commissione rappresenta un passo importante per colmare i ritardi accumulati rispetto agli impegni presi dal nostro Paese con l’Agenda 2030, è necessario rendere immediatamente operativo il nuovo organismo e informare tutta la Pubblica amministrazione sui contenuti della direttiva, anche in vista dell’imminente scadenza di settembre. È importante che il coordinamento delle politiche sia stato affidato a una struttura di alto livello e che sia stata compresa la necessità di azioni urgenti».
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