Per Dieci minuti.
Chiara non avendo nulla da perdere, ci prova. Per un mese intero, ogni giorno, per almeno dieci minuti, decide di fare una cosa nuova, mai fatta prima.
La protagonista ci racconta quanto la difficoltà non sta solo nel fare una cosa nuova, ma anche nel pensarla.
Perchè è difficile rompere schemi, abitudini, cambiare.
E’ cosi che cucina dei pancake, cammina di spalle per la città, balla l’hip-hop, ascolta i problemi di sua madre, consegna il cellulare a uno sconosciuto.
Cose che non avrebbe mai fatto prima di questo “gioco“, che più che gioco è la vita.
Di dieci minuti in dieci minuti, arriva così ad accogliere realtà che non avrebbe mai preso in considerazione.
A scegliere percorsi nuovi da cui ricominciare.
Chiara Gamberale racconta e dimostra quanto il cambiamento sia spaventoso, ma necessario a vivere.
Quanto sono sopravvalutate le certezze, mi viene da pensare dopo l’ultima pagina del libro.
Perchè l’essere umano ha l’orrenda e meravigliosa attitudine ad abituarsi alle cose, a tutto.
L’autrice dimostra come, minuto dopo minuto, sia possibile tornare a vivere e a ridisegnare la propria felicità pur avendo perso tutto.
Perchè a volte si deve perdere tutto per vedere.
Chi eravamo, chi siamo e chi vogliamo essere.
E se chi eravamo coincide ancora con chi vogliamo essere.