“Non fatemi vedere i vostri palazzi ma le vostre
carceri,
poiché è da esse che si misura il grado di civiltà di
una Nazione.
(Voltaire)
La notizia del giorno è questa. A parte l’ Epifania che tutte le feste si porta via (grazie al cielo, aggiungerei) una cara amica ha vinto un concorso promosso dal quotidiano “Il Tirreno”.
Non scrivo questo post perchè Alessia è un’amica ma perchè è un’educatrice del carcere Le Sughere di Livorno che ama il suo lavoro.
L’ho conosciuta più di dieci anni fa quando abbiamo condiviso un’esperienza lavorativa nel Centro di Prima Accoglienza di Roma.
Grazie a quell’esperienza non solo ho conosciuto Alessia ma ho anche scritto il mio primo romanzo Schiena contro Schiena.
Alessia non è solo un’amica che crede nel suo lavoro. E’ una persona da anni impegnata nel tema delle carceri che possiede la rarissima dote di saper unire mondi apparentemente lontani e slegati per creare attività e opportunità per i detenuti.
Da anni (e da diversa angolatura) mi occupo del tema delle carceri e posso affermare con certezza che persone come lei son davvero rare da trovare. Dentro e fuori gli istituti penitenziari.
Mi dispiace che sul tema delle carceri spesso si abbia un’idea confusa, errata, primitiva e punitiva cosi lontana dai principi costituzionali. Di carcere sento spesso parlare in chiave numerica per parlare di sovraffollamento e/o di costi.
Come sempre, dietro i numeri ci sono le persone.
E quando ci sono le persone ci sono anche le storie… a cui qualcuno quotidianamente non smette di dare voce.
Per chi volesse leggere il racconto di Alessia La Villa “Il vento”: http://iltirreno.gelocal.it/regione/toscana/2015/01/05/news/toscana-batticuore-il-vento-1.10612496