Blockchain: cosa è
La blockchain è un database distribuito tramite tecnologia peer to peer in cui i dati sono memorizzati su più macchine collegate tra loro attraverso Internet, i cosiddetti nodi. I blocchi di dati memorizzano le transazioni. Ogni dato deve essere validato per essere consolidato in un blocco prima di essere inserito nella catena. Lo stesso processo avviene per ogni blocco di dati.
Per effettuare una transazione, questa deve essere verificata e approvata dalla maggioranza dei nodi della rete. In seguito lo storico e tutte le informazioni collegate alla singola transazione sono salvati e conservati su ogni singolo blocco della catena.
Le transazioni tra due parti sono tracciate in maniera verificabile e permanente: infatti non è possibile modificare in modo retroattivo i dati di un blocco. I dati diventano quindi decentralizzati, immutabili, accessibili a tutti e verificabili in ogni momento.
Blockchain: a cosa serve
Creato nel 2008 da Satoshi Nakamoto, già nel 2009 il protocollo della blockchain è diventato l’elemento indispensabile del bitcoin, svolgendo la funzione di libro contabile per la totalità delle transazioni effettuate con questa criptovaluta.
La blockchain del bitcoin nel 2017 ha superato i 144 Gb, mentre nel 2014 non arrivava neanche a 20 Gb.
La trasparenza e l’immutabilità dei dati che vengono scambiati e custoditi nella catena dei blocchi ne stanno decretando il successo.
Risale a qualche settimana fa l’approvazione di 3 decreti legislativi relativi alla blockchain a Malta che permetterà di aprire le porte alle aziende che vogliono essere attive con operazioni legate alla blockchain. L’isola al centro del Mediterraneo è dunque il primo stato a fornire un quadro giuridico al settore.
Possibili applicazioni della blockchain si hanno in campo finanziario, bancario, assicurativo, per i pagamenti digitali, nella sanità e in agricoltura. Ad esempio le aziende agricole tracciano i container e la filiera dei trasporti del proprio cibo per garantirne l’affidabilità.