Quando la cultura diventa uno strumento di cambiamento
Ci sono notizie che non fanno rumore, ma sanno dare senso a un percorso.
Il progetto “Culture Against Racism – Donne che Cambiano il Mondo”, promosso con la mia associazione Dire Fare Cambiare, è stato inserito nella mappatura europea delle pratiche di innovazione sociale nella Pubblica Amministrazione, pubblicata nel report “Mapping of Social Innovation Practices in the Public Administration” realizzato nell’ambito del programma Erasmus+ INSPIRE PA e coordinato da Ashoka Italia.
Il documento raccoglie trenta esperienze di innovazione sociale provenienti da Italia, Grecia e Romania, selezionate per la loro capacità di mettere in dialogo cultura, partecipazione e politiche pubbliche.
Nel report compare anche il mio nome tra gli innovation leaders intervistati per la ricerca: un riconoscimento che mi onora e che sento profondamente coerente con il mio percorso.
Culture Against Racism: arte, educazione e inclusione
Con Culture Against Racism – Donne che Cambiano il Mondo abbiamo scelto di usare arte e narrazione come strumenti contro il razzismo, per dare voce alle donne, valorizzare la diversità e costruire ponti tra culture e generazioni.
Il progetto è nato dal desiderio di far incontrare linguaggi creativi, scuola, istituzioni e associazioni, trasformando la cultura in un atto collettivo di partecipazione e responsabilità.
Essere inserita in questa mappatura europea significa vedere riconosciuto un lavoro che nasce da un’idea semplice ma radicale: che la cultura non è un contenuto, ma una pratica sociale capace di generare cambiamento.
Ashoka e INSPIRE PA: un riconoscimento europeo
La mappatura è parte del progetto INSPIRE PA (Introducing Social Practices to Improve the Resilience of Public Administration), cofinanziato dal programma Erasmus+ e coordinato da Ashoka Italia, una delle reti più autorevoli al mondo nel campo dell’innovazione sociale.
Essere parte di questo report significa entrare in un panorama europeo di pratiche virtuose, dove cultura, educazione e innovazione si intrecciano per costruire modelli pubblici più aperti e sostenibili.
Coerenza, visione e cura
Per me questo non è solo un traguardo, ma una conferma: che lavorare con coerenza, cura e visione porta frutti, anche quando il percorso è silenzioso.
È un passo che dedico alle persone con cui condivido da anni l’idea che la cultura possa davvero cambiare le cose — nelle scuole, nei teatri, nelle carceri, negli spazi dove nascono domande e si cercano possibilità.
Questo riconoscimento non appartiene solo a me, ma a una rete di persone, enti e progetti che credono nella cultura come motore di innovazione sociale.