Comunicazione istituzionale e sociale: il primo spot contro l’omofobia in Italia

Come si fa un video istituzionale?

Come si fa se tratta di un tema sociale?

Era il 2009, ben 9 anni fa, quando viene trasmesso il video che segue, il primo spot contro l’omofobia a cura del Ministero per le Pari Opportunità.

Questo è un buon esempio di comunicazione sociale. Perchè? 

Analizziamo l’obiettivo dello spot: parlare di omofobia e lanciare un messaggio forte e chiaro in tal senso.

L’idea: Questo spot è originale. Gli ideatori hanno pensato di puntare sul significato. Nessun virtuosismo o effetto speciale.

Lo ambientano negli ospedali. Perchè? 

  • Forse perchè in quel momento andavano di moda molte fiction ambientate negli ospedali
  • L’ospedale richiama subito una cosa: l’emergenza, la salute a rischio
  • Tutti noi conosciamo, e quindi ri-conosciamo, quel luogo

L’ospedale ci invita da subito a occuparci delle cose importanti, non è importante sapere se il medico che ci sta salvando sia eterosessuale o omosessuale.

Le campagne pubblicitarie più efficaci sono quelle capaci di creare empatia dal primo secondo e di mandare un messaggio chiaro e diretto all’utente finale.

La chiave è proprio nell’idea, nello storyboard iniziale. 

In questo caso gli ideatori dello spot hanno scelto di non mettere personaggi famosi. 

Molto spesso per  mandare messaggi forti e di tipo sociale si ricorre all’uso dei testimonial di cui abbiamo già parlato in questo articolo.

In questo caso non era necessario, gli ideatori dello spot hanno puntato a ricreare bene un contesto conosciuto (l’emergenza negli ospedali) creando da subito un legame con lo spettatore.

Tutti noi infatti sappiamo che quando chiamiamo l’ambulanza o siamo in ospedale siamo in una condizione di “emergenza”, di difficoltà.

E’ questa la forza di questo spot.

 

In questo caso la pubblicità ha uno scopo educativo, deve mandare il messaggio giusto rivolto a tutti gli ascoltatori e non può sbagliare.

Una pubblicità istituzionale di taglio sociale come questa riesce nel momento in cui la gente introietta il messaggio, non quando ne parla perchè  la pubblicità fa scalpore.

Qui la pubblicità non deve far scalpore ma ha un chiaro intento: mandare un messaggio forte contro l’OMOFOBIA. 

Se siete nella condizione di pianificare una campagna sociale rivolgetevi a un’agenzia di comunicazione specializzata nelle tematiche sociali.

Fatevi mostrare i precedenti lavori, la conoscenza del settore istituzionale e sociale è importante.

Molto spesso vengo chiamata da organizzazioni e istituzioni per “riparare” danni fatti da altre agenzie che di comunicazione istituzionale e sociale non sapevano nulla.

Molti ignorano una cosa fondamentale:  si fa una pubblicità di questo tipo quando ci si rende conto che c’è un allarme sociale, un forte pregiudizio tra le persone che va contrastato in maniera forte e decisa. 

Proprio per questo motivo non c’è spazio per errori e improvvisazioni.

Nello stesso anno esce questo altro spot realizzato in Portogallo contro l’omofobia. Un altro taglio, ma anche questo decisamente efficace.

 

Giulia Morello

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