Il titolo ” vengo da Primavalle” ricorda una canzoncina coatta anni 80 che iniziava così “io vengo da primavalle cor vespino color bordeaux, de prima me fa na piotta..”
Vengo da Primavalle è oggi un’ associazione culturale fondata da un gruppo di cittadini del quartiere uniti dalla voglia di mostrare il volto migliore di Primavalle, dal desiderio di partecipare e creare occasioni di socialità.
In effetti, quando si parla di Primavalle la mente corre a quanto questo quartiere popolare rappresenta storicamente nell’immaginario collettivo.
Primavalle non è un quartiere facile (ma in fondo quale quartiere di Roma lo è ) ma è un quartiere con delle possibilità e che è stata protagonista di grandi cambiamenti, di quelli che forse non fanno notizia.
In effetti, quando si parla di Primavalle la mente corre a quanto questo quartiere popolare rappresenta storicamente nell’immaginario collettivo.
Primavalle non è un quartiere facile (ma in fondo quale quartiere di Roma lo è ) ma è un quartiere con delle possibilità e che è stata protagonista di grandi cambiamenti, di quelli che forse non fanno notizia.
Non è più il quartiere rimasto nell’immaginario collettivo.
Proprio ieri sera dal palco Simone Conte, uno degli organizzatori, ha detto: siamo contenti che la stampa stia parlando del nostro quartiere non per fatti negativi ma per la nostra festa, vuol dire che questa è la direzione giusta.
E’ vero.
Fino a tre anni fa il *Parco Bracci era un luogo abbandonato ed a Primavalle, d’estate (come d’inverno), non accadeva pressochè nulla.
Oggi il Parco Bracci è la sede di una festa, di un appuntamento fisso.
La sfida è duplice.
Da un lato offrire cinque giornate fitte di appuntamenti e dall’altra realizzare tutto questo senza sovvenzioni.
Da un lato offrire cinque giornate fitte di appuntamenti e dall’altra realizzare tutto questo senza sovvenzioni.
Non manca l’entusiasmo, certo.
Non manca la capacità, ce lo hanno dimostrato Chiara Crescimbene e Simone Conte ideatori e organizzatori della festa.
Ma è sempre un peccato lasciare l’entusiasmo e la capacità da sole, senza un minimo di sostegno economico.
Perchè, sia chiaro, in questa festa nessun appuntamento è a pagamento e le attività sono pensate e rivolte a tutte le fasce d’età.
Cinque giorni di pura e spensierata festa condita da musica, spettacoli di cabaret ed eventi di natura culturale.
Il tutto per mostrare la faccia più bella di Primavalle, la straordinaria forza della propria anima pulsante, in grado di andare oltre la sua ( a torto) famigerata nomea.
Non manca la capacità, ce lo hanno dimostrato Chiara Crescimbene e Simone Conte ideatori e organizzatori della festa.
Ma è sempre un peccato lasciare l’entusiasmo e la capacità da sole, senza un minimo di sostegno economico.
Perchè, sia chiaro, in questa festa nessun appuntamento è a pagamento e le attività sono pensate e rivolte a tutte le fasce d’età.
Cinque giorni di pura e spensierata festa condita da musica, spettacoli di cabaret ed eventi di natura culturale.
Il tutto per mostrare la faccia più bella di Primavalle, la straordinaria forza della propria anima pulsante, in grado di andare oltre la sua ( a torto) famigerata nomea.
E’ così che una manifestazione giunta alla sua terza edizione grazie all’impegno e all’entusiasmo di un’associazione di quartiere, diventa un appuntamento fisso destinata a crescere ogni anno di più.
La prima festa DOC di Primavalle, come la definiscono gli stessi organizzatori.
Tutte le info www.vengodaprimavalle.it
*Ricordiamo che il Parco Bracci nasce nel 2010 in memoria di Anna Bracci, conosciuta come Annarella, uccisa a dodici anni nel 1950 nel quartiere popolare di Primavalle in uno degli episodi più efferati avvenuti a Roma nel Dopoguerra.