Come fa un’agenzia di comunicazione a diventare green e sostenibile?
Questa è la prima domanda che mi viene posta da quando racconto la mia volontà di volgere tutte le produzioni nel pieno rispetto delle persone e dell’ambiente.
Lavoro da molti anni con EarthDayItalia come direttore artistico e seguo con e per loro molte produzioni video a Roma e in Italia.
Grazie alla collaborazione con questa organizzazione internazionale ho avuto modo di approfondire i tanti risvolti di quella che ritengo la più grande emergenza planetaria mondiale.
Sono passati tanti anni dal 1986, la prima lezione indelebile sui disastri ambientali che l’uomo è in grado di generare.
Il disastro di Černobyl’ ha lasciato un segno indelebile nella memoria di tutti noi.
La questione ambientale riguarda tutti, nessuno escluso.
Per questo ho cominciato a studiare, a cercare di capire come ridurre al minimo il mio impatto personale e lavorativo.
Nella vita, come tanti di voi sapranno, mi occupo di comunicazione e organizzazione eventi.
La realizzazione di un video inquina?
Una campagna pubblicitaria inquina?
L’organizzazione di un evento inquina?
La risposta è si, ovviamente.
Ma si può minimizzare, in realtà si possono raggiungere gli stessi obiettivi ripensando però alcuni processi.
La cosa che non smetterò mai di ripetere è che si possono organizzare le stesse cose in chiave di sostenibilità.
Non serve rinunciare, piuttosto rimodulare.
E come si fa? Studiando bene i processi di produzione di ogni prodotto, evento. Fase dopo fase.
Abbiamo messo su un vero e proprio network verde, perchè da soli non si va mai troppo lontano.
In più un’altra cosa molto bella da fare e che consiglio sempre ai miei clienti è la cosiddetta compensazione e mitigazione ambientale.
E’ una bellissima sfida questa, continuare a fare il mio lavoro aiutando le aziende, i professionisti, gli imprenditori a comunicare bene e in modo sano i propri prodotti in chiave green.
Se vuoi iniziare a comunicare in modo etico, sostenibile, green contattami.
Scegliere una comunicazione etica a verde fa la differenza.
Giulia Morello – Officine GM