L’associazione Voci di donne lancia un festival sul tema del Viaggio
Sono stata invitata dalla Presidente dell’Associazione Voci di Donne, Marina de Andrea, a presentare il mio libro Sono innamorata di Pippa Bacca, chiedimi perchè! all’interno del Festival Viaggio – Orizzonti – Frontiere – Generazioni.
Ero lì con le sorelle di Pippa Bacca, Antonietta e Valeria Pasqualino di Marineo.
Il caffè letterario si è svolto a Palazzo Ferrero – Biella Piazzo.
Come sempre è stato bello raccontare di Pippa Bacca, come sempre il tempo è troppo poco per raccontare tutto tutto.
Ma a giudicare dai riscontri del pubblico ce la siamo cavata abbastanza bene.
Sono sempre tante le domande che mi vengono poste dal pubblico, durante l’incontro ma anche (anzi di più) subito dopo.
Approfitto di questa occasione per rispondere a qualche recente mail in cui mi veniva richiesto come si organizza un buon festival…e come si riconosce un bel festival!
Perchè il Festival organizzato dall’Associazione Voci di Donne funziona?
Da organizzatrice di Festival con le Officine GM, non potevo sottrarmi a questa valutazione, fa parte di me e del mio DNA.
In tanti, tantissimi in Italia e nel mondo organizzano Festival. Sono più di quindici anni che giro e organizzo festival e oramai ci sono dei segnali inequivocabili che fanno di un festival, un buon festival:
- L’organizzazione di un buon festival parte con mesi di anticipo perchè serve il tempo necessario non solo per creare il calendario eventi ma per promuoverlo adeguatamente. Altrimenti avremo un bellissimo cartellone che non conosce nessuno. Qui alcuni esempi di articoli usciti sul festival del viaggio: Comune di Biella Biella diario ATL Biella
- la preparazione del talk: non basta invitare un ospite, serve anche costruire insieme la presenza. Faccio un esempio parlando proprio del Festival di Biella, la direttrice che poi ha condotto anche il dialogo con me e le sorelle di Pippa ci ha mandato qualche giorno prima la proposta di letture e di argomenti da trattare insieme.
- i materiali di comunicazione: il giorno della presentazione siamo arrivate con qualche ora di anticipo. Facendoci un giro per Biella ho visto diversi materiale di comunicazione in giro.
- L’accoglienza: Altro bel segnale è la capacità di accogliere sia gli ospiti che il pubblico. Creare una bella atmosfera è la premessa di ogni impresa riuscita.
- La location: Tre luoghi in questo caso. Palazzo Ferrero, Palazzo Gromo Losa e Palazzo La Marmora che insieme costituiscono il Polo culturale di Biella Piazzo. Ogni Palazzo ha una sua storia da raccontare che intrecciandosi insieme si aprono alla storia di Biella. Un Festival dove non è più riconoscibile il confine tra liogo pubblico e privato, occasione per aprire giardini storici e terrazze mettendo in connessione le piazze medieavali e le corti la strada e la casa museo.
- Ultimo, ma non per importanza, è il tema del Festival. In questo caso era il viaggio e le organizzatrici hanno davvero saputo declinarlo in tutte le possibili varianti: libri, musica, danza, mostre, film, laboratori. Un festival pensato per tutti, dai bambini agli adulti.
- Altra cosa da vedere sono i patrocini e le collaborazioni del Festival. Chi ci crede? Chi investe nel festival? Quando vediamo una schiera (come nel caso di questo festival) di istituzioni di un certo spessore, mediapartner importanti e diversi sponsor è facile tirare le somme: dietro al festival c’è una buona idea e anche una capacità organizzativa.
Ricevo molte mail in cui mi viene chiesto:
ho provato a organizzare un festival ma non ci sono riuscito/a. Perchè?
Sono molti i fattori che concorrono alla realizzazione di un festival: tempo, capacità, creatività, capacità di creare una buona rete di partenariati/collaborazioni.
E’ una ricetta delicata, in cui ogni componente deve avere il giusto peso e il giusto tempo di cottura.
Giulia Morello
CEO Officine GM