Con la cultura si può mangiare: vi racconto la mia storia

Con la cultura si mangia?

Questa è una delle domande che mi è stata rivolta più spesso nella mia vita.

Si, con la cultura si mangia. E vi spiego il perchè.

 

La premessa fondamentale da fare è che non sono figlia di nessuno di importante e famoso.

Mi sono avvicinata a questo settore da giovanissima ma senza alcuna corsia preferenziale. Mi sento di fare questa affermazione proprio perchè conosco il peso e la difficoltà di iniziare da zero.

Ma senza piangersi troppo addosso posso anche affermare che è possibile farcela.

Ho recentemente visto l’intervento di Luca Mazzucchelli, vicepresidente dell’ordine degli psicologi della Lombardia, che mi ha davvero colpito per due motivi:

 

  1. Le cose accadono quando siamo in grado di farle accadere
  2. Non siamo costretti ad accettare tutto

 

In ogni lavoro, culturale e non, ci troveremo davanti a sfide e anche a delle scelte. Chi non sceglie è difficile che vinca.

Anni fa mi colpì una frase che oggi mi sento di sottoscrivere a pieno: la vita o la vivi o ti vive. 

 

Bellissime parole e bella la ted, ma in soldoni come si fa a vivere di cultura?

Differenziando il più possibile gli ambiti di nostra competenza.

 

Vi racconto la mia esperienza

 

giulia morello tg5

 

Io ho iniziato come autrice e regista, poi ho cominciato a occuparmi di formazione e comunicazione.

Faccio ancora molte consulenze per festival nazionali e internazionali di cinema, teatro e musica.

Ho fondato le Officine GM, network con il quale realizzo progetti di comunicazione importanti per aziende, terzo settore, festival e istituzioni.

Mi occupo della creazione di contenuti editoriali e digitali.

Sono direttore artistico di Earth Day Italia e della Festa dei Popoli di Roma.

Tutto questo permette di differenziare non poco la mia attività. Non sono costretta a sfornare uno spettacolo al mese o un film all’anno, posso rispettare i miei tempi creativi avendo nel tempo costruito una serie di attività tutte inerenti il mio settore che mi permettono di vivere del mio bellissimo lavoro.

Posso scegliere e questa a mio avviso è una grandissima libertà che mi sono conquistata in più di 15 anni di lavoro.

 

La difficoltà più grande?  Raccontare chi sono e cosa faccio in due parole. Avete presente quando vi chiedono: tu che lavoro fai? 

Tempo fa risposi con questo video.

 

 

Il mio consiglio è di essere creativi non solo nell’esecuzione del lavoro culturale, ma anche nella costruzione del proprio lavoro sempre coerentemente alle proprie vocazioni e capacità.

E’ difficile ma non impossibile.

La cosa importante è….essere fortemente motivati e quindi in movimento verso la realizzazione dei nostri obiettivi.

 

Giulia Morello

CEO Officine GM

 

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