Con la cultura si mangia?
Questa è una delle domande che mi è stata rivolta più spesso nella mia vita.
Si, con la cultura si mangia. E vi spiego il perchè.
La premessa fondamentale da fare è che non sono figlia di nessuno di importante e famoso.
Mi sono avvicinata a questo settore da giovanissima ma senza alcuna corsia preferenziale. Mi sento di fare questa affermazione proprio perchè conosco il peso e la difficoltà di iniziare da zero.
Ma senza piangersi troppo addosso posso anche affermare che è possibile farcela.
Ho recentemente visto l’intervento di Luca Mazzucchelli, vicepresidente dell’ordine degli psicologi della Lombardia, che mi ha davvero colpito per due motivi:
- Le cose accadono quando siamo in grado di farle accadere
- Non siamo costretti ad accettare tutto
In ogni lavoro, culturale e non, ci troveremo davanti a sfide e anche a delle scelte. Chi non sceglie è difficile che vinca.
Anni fa mi colpì una frase che oggi mi sento di sottoscrivere a pieno: la vita o la vivi o ti vive.
Bellissime parole e bella la ted, ma in soldoni come si fa a vivere di cultura?
Differenziando il più possibile gli ambiti di nostra competenza.
Vi racconto la mia esperienza
Io ho iniziato come autrice e regista, poi ho cominciato a occuparmi di formazione e comunicazione.
Faccio ancora molte consulenze per festival nazionali e internazionali di cinema, teatro e musica.
Ho fondato le Officine GM, network con il quale realizzo progetti di comunicazione importanti per aziende, terzo settore, festival e istituzioni.
Mi occupo della creazione di contenuti editoriali e digitali.
Sono direttore artistico di Earth Day Italia e della Festa dei Popoli di Roma.
Tutto questo permette di differenziare non poco la mia attività. Non sono costretta a sfornare uno spettacolo al mese o un film all’anno, posso rispettare i miei tempi creativi avendo nel tempo costruito una serie di attività tutte inerenti il mio settore che mi permettono di vivere del mio bellissimo lavoro.
Posso scegliere e questa a mio avviso è una grandissima libertà che mi sono conquistata in più di 15 anni di lavoro.
La difficoltà più grande? Raccontare chi sono e cosa faccio in due parole. Avete presente quando vi chiedono: tu che lavoro fai?
Tempo fa risposi con questo video.
Il mio consiglio è di essere creativi non solo nell’esecuzione del lavoro culturale, ma anche nella costruzione del proprio lavoro sempre coerentemente alle proprie vocazioni e capacità.
E’ difficile ma non impossibile.
La cosa importante è….essere fortemente motivati e quindi in movimento verso la realizzazione dei nostri obiettivi.
Giulia Morello
CEO Officine GM