Maratona cinematografica all’Isola del Cinema per dire NO all’Amianto

Una maratona verde per dire Stop all’Amianto

Esiste un mezzo più potente della cultura per raccontare e per combattere un killer silenzioso che causa tra i 3000 e i 6000 decessi all’anno?

A mio parere no (come certamente saprà chi mi segue da qualche tempo) e la serata costruita insieme all’ambientalista Annalisa Corrado ne è la prova provata.

E la serata #BastaAmianto dimostra che unire ambiente – cultura – sociale è la chiave del cambiamento.

Qiuando Annalisa Corrado mi ha chiesto una mano nell’organizzare un evento diverso dai soliti convegni per parlare del tema “amianto” ho subito pensato alla cultura, capace di unire, informare e trasformare ognuno di noi.

La maratona è iniziata con Giorgio Ginori, l’ideatore dell’Isola del Cinema e le parole di Annalisa Corrado, tra i promotori della petizione #BastaAmianto lanciata su change.org che ne ha illustrato i risultati e ha ricordato il recente impegno pubblico dei Ministri dell’Ambiente edello Svilupppo Economico ad accoglierne il contenuto.

La maratona cinematografica


La serata inizia con il documentario-inchiesta “La rivincita di Casale Monferrato” di Rosy Battaglia, prodotto dal basso, attraverso l’associazione Cittadini Reattivi, con il contributo di AFEVA onlus (associazione Familiari e Vittime Amianto di Casale Monferrato) e del Comune di Casale Monferrato.

A seguire la presentazione e proiezione del film “Un posto sicuro” di Francesco Ghiaccio (prodotto da Indiana Production) con Marco D’Amore, Matilede Gioli e Giorgio Colangeli.

Una serata di cinema ma anche di impegno, di confronto grazie anche alla presenza dei tanti ospiti:  Rosy Battaglia, Giuliana Busto (Presidente AFEVA onlus) il bravissimo Giorgio Colangeli e Giorgio Zampetti (direttore di Legambiente).

La cultura è un luogo meraviglioso dove far incontrare anime diverse ma unite da uno stesso obiettivo.

A chi mi chiede perchè faccio questo lavoro, con questo articolo spero di aver dato una risposta.

Molto spesso  infatti il mio lavoro è di puro interpretariato, rendere fruibile e comprensibile tematiche tecniche e poco “popolari”.

In una parola, informare in modo diverso e innovativo.


 

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